La Scuola del Portare®: Grande cerchio di donne – madri – professioniste
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La Scuola del Portare®: Grande cerchio di donne – madri – professioniste.
Chi mi conosce profondamente sa che non amo apparire. In questo momento della mia vita e della vita della Scuola del Portare, voglio onorare e proteggere ciò che ho creato e che “faccio crescere” con cura, amore e dedizione.
Negli ultimi anni ho visto con meraviglia proliferare anche in Italia aziende produttrici di fasce, movimenti e gruppi sul Babywearing, mamme esperte, mamme produttrici, istruttrici etc.
Trovo tutto questo bellissimo e, come ho sempre sostenuto, c’è posto per tutti. Ogni mamma, ogni genitore, deve avere la possibilità di scegliere a chi rivolgersi e il tipo di accompagnamento che desidera per sé, per i propri cuccioli e per la propria famiglia.
Negli ultimi anni ho vissuto grandi soddisfazioni, ho conosciuto e lavorato con donne meravigliose e la crescita rigogliosa della Scuola del Portare® né è la testimonianza. Nata nel 2007,dal mio grembo, dopo anni di lavoro sul sostegno della relazione nascente di madre-padre-bambino. In questi anni cresce e si espande fino alla trasformazione in associazione appena un anno fa.
Un anno fa, infatti, vedendo sempre più donne attive formate con me scelgo di trasformare la mia creatura in associazione non senza difficoltà.
L’associazione Scuola del Portare non è una “fondazione” ex-nova ma il frutto di una trasformazione ed evoluzione di qualcosa di pre-esistente, un processo delicato e pieno d’insidie sia per me, sia per chi ha voluto affiancarmi in questo passaggio.
La mia sfida è stata ed è quella di avere fiducia che il mio bebè, la mia creatura, una volta pronto, potesse andare piano piano nel mondo, accompagnato anche da altri e non solo dalla mamma, avere fiducia che possa fare la sua strada, senza farsi troppo male, senza rovinarsi.
La sfida di chi mi ha affiancata è stata quella di entrare non a gamba tesa ma con delicatezza in un territorio che fino al giorno prima era una “diade”, entrare con empatia avendo rispetto dei tempi fisiologici della trasformazione senza sconvolgere subito tutto.
Chi entra nella parte più intima – nell’atto costitutivo – per FIDUCIA della madre, se ha un atteggiamento empatico, entra in punta di piedi.
In nome dell’ascolto rispettoso dei tempi della madre e del bambino, chiede di cosa ha bisogno e cosa vive quella diade; chiede il permesso prima di aprire le fasce per dire come si educa il bambino.
Sono una donna accogliente ma allo stesso tempo ho la determinazione di una leonessa e se pur posso vedere e apprezzare l’entusiasmo, la voglia di far meglio o credere di far meglio in una visione idealistica, ritengo che l’ascolto e il rispetto dei “tempi” della madre siano altrettanto essenziali come quelli del bambino.
Chi è madre o lavora con i genitori sa quanto possono far male valutazioni e giudizi; fa anche male, chi resta vicino alla mamma non per sostenere ma per “restare a guardare”con occhi giudicanti, magari in attesa che qualcosa non funzioni per puntare il dito sentendosi migliore.
“Restare a guardare”, non partecipare per un anno intero alla vita associativa e ai lavori ma sentendosi e spendendosi l’essere “ fondatrice” è una scelta confusa; ma quando si è giovani ci si può anche permettere la confusione. Anche la confusione io la rispetto.
Comprendo che quella che per una donna può essere la fondazione, per l’altra è un secondo parto con tutto il travaglio emotivo e psicologico ad esso connesso. Non c’è un vissuto giusto o sbagliato, non c’è una sola verità ma verità e vissuti diversi, entrambi validi, entrambi da onorare.
Restando nelle metafore, a me tanto care, il bebè associazione che ha avuto bisogno di essere portato ancora in fascia sul cuore di chi l’ha partorito nel suo habitat naturale, il corpo della madre. Ha avuto bisogno di un naturale periodo di esogestazione per poi passare sul fianco gradualmente, senza fretta, senza forzare l’autonomia ma lasciando che ognuno viva pienamente le proprie tappe evolutive.
Ed è questo il lavoro che sto portando avanti con il nuovo Direttivo della Scuola del Portare® e con lo staff formativo.
Quest’anno formativo ha avuto un’esplosione di iscrizioni che non avevo previsto e che non immaginavo; è stato un grande successo e sono convinta che la Scuola del Portare continuerà a crescere sana e rigogliosa. Non siamo perfette, ci sono state sbavature organizzative ma l’atteggiamento che cerchiamo di avere ogni giorno è “riconoscere e ripartire da ciò che non funziona per migliorare”. Con tenacia e con il cuore che batte e pulsa forte, ci rimbocchiamo le maniche e cominciamo una nuova giornata lavorando sodo, non “restando a guardare”.
Ho visto e vedo tante donne formate con la Scuola del Portare, lavorare sodo per sostenere la relazione madre-bambino che non chiedono empatia ma la danno; abbiamo decine di mail di genitori seguiti dalle nostre Consulenti del Portare® con gratitudine infinita per la professionalità e l’amore che mettono nel proprio lavoro.
Ma anche qui quello che è il vissuto di una donna non è dell’altra: quello che per l’una è un rock e roll, per l’altra è una meravigliosa RONDA in cerchio di INIZIAZIONE ALLA VITA.
Un anno intenso fatto di grandi soddisfazioni ma anche grandi dolori. Perdere persone con cui c’è un legame affettivo non è facile e non lascia indifferente.
Auguro di cuore che ciascuna donna possa realizzare i propri sogni in bellezza.
Noi continueremo a danzare la nostra danza in condivisione con altre donne che vorranno far parte della nostra associazione perché questa strada per noi ha un cuore e finché lo avrà e batterà cosi forte noi la condivideremo .
Seguiteci sul nostro sito www.scuoladelportare.it dove potete trovare tantissime iniziative per genitori e proposte di formazione per operatori.
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